Passa ai contenuti principali

Cass., Sez. II pen., sent. n. 10371 del 2022. L’inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa

.

Quando il dubbio è ragionevole: la Cassazione richiama i limiti del giudizio indiziario nella responsabilità penale



Cass., Sez. II pen., sent. n. 10371 del 2022 – Difensore: Avv. Guido Contestabile

Con la sentenza n. 10371/2022, la Corte di Cassazione torna a riflettere su un punto nevralgico del processo penale: l’insufficienza della motivazione nei casi fondati su presunzioni e la necessità di un rigoroso accertamento logico-fattuale della responsabilità individuale.

Il caso

Pierpaolo Antonucci era stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma per la partecipazione a una violenta aggressione ai danni di Enrico Aurili, sulla base della ricostruzione dei fatti da parte della persona offesa e di alcune immagini estratte da un impianto di videosorveglianza. Il giudice d'appello aveva ritenuto verosimile che Antonucci si fosse unito agli altri tre aggressori — travisati e armati di bastoni — e che avesse partecipato all'aggressione, anche se le immagini lo ritraevano, poco prima dell’evento, allontanarsi in direzione opposta e senza travisamenti.

Il ricorso in Cassazione

L'Avv. Guido Contestabile, difensore dell’imputato, ha sollevato tre motivi di ricorso, di cui il terzo è stato ritenuto fondato dalla Suprema Corte. In particolare, ha evidenziato:

  • L’inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, che in quattro occasioni aveva fornito versioni divergenti.
  • La contraddittorietà delle immagini video, che mostravano Antonucci separarsi dal gruppo poco prima dell’aggressione.
  • L’assenza di una ricostruzione logica e temporale che spiegasse in modo convincente come Antonucci avrebbe potuto ricongiungersi al gruppo degli aggressori.

Il principio sull'attendibilità della persona offesa

La Corte ha ribadito un principio centrale: le dichiarazioni della persona offesa possono legittimamente essere poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità, previa verifica rigorosa della loro attendibilità soggettiva e intrinseca. Tuttavia, ha aggiunto un aspetto importante:

La possibilità di valutare l’attendibilità estrinseca della testimonianza della persona offesa attraverso l’individuazione di precisi riscontri si esprime in termini di opportunità e non di necessità, lasciando al giudice di merito un ampio margine di apprezzamento circa le modalità di controllo dell’attendibilità nel caso concreto.

Ciò rafforza l’idea che, pur non essendo obbligatorio il riscontro esterno, il giudice debba motivare con particolare accuratezza la scelta di fondare la condanna sulla sola parola della vittima.

La decisione della Corte

Accogliendo il terzo motivo, la Cassazione ha ritenuto insufficiente la motivazione della Corte d’appello, fondata su presunzioni non supportate da dati oggettivi. In particolare:

  • Non era indicato quanto tempo fosse trascorso tra l’uscita di scena di Antonucci e l’aggressione.
  • Non era descritta la conformazione dei luoghi, elemento essenziale per comprendere la possibilità materiale di un ricongiungimento.
  • La menzogna su un fatto precedente non era, da sola, sufficiente per giustificare la responsabilità penale nell’episodio oggetto di giudizio.

Il principio di diritto

Non è sufficiente per fondare un giudizio di responsabilità penale l'affermazione che una diversa ricostruzione sia “inverosimile” se manca un rigoroso esame del quadro fattuale e logico a sostegno dell’ipotesi accusatoria.

La Corte ha quindi annullato la sentenza con rinvio a una diversa sezione della Corte d’Appello di Roma, invitando a un nuovo giudizio che chiarisca le criticità emerse.

Spunti evolutivi

Il provvedimento richiama tutti gli operatori del diritto all’essenza del principio del beyond a reasonable doubt. Quando le prove indiziarie si basano su concatenazioni logiche troppo elastiche o incomplete, il rischio di un errore giudiziario non è solo teorico: è reale.

Nel tempo della giustizia algoritmica e della ricerca dell'efficienza, questa pronuncia ricorda che la libertà personale esige motivazioni forti, coerenti e complete. Perché ogni condanna è un atto irreversibile della sovranità dello Stato, e deve fondarsi su certezze, non su presunzioni.

📎 Sentenza integrale: Corte di Cassazione, Sez. II penale, n. 10371/2022 (PDF)

Commenti

Analisi più Letti

Confisca per equivalente Sezioni Unite: confisca diretta solo con prova del nesso causale

‘Ndrangheta Stragista: la Cassazione annulla le condanne all’ergastolo per Graviano e Filippone e dispone un nuovo processo d’appello

La Corte Costituzionale dice no a chi ne ha davvero bisogno