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Lo Stato in allerta: leggere tra le righe della paura. Cosa raccontano i 39 articoli del DL Sicurezza 2025

DL Sicurezza 2025: radiografia di uno Stato in trincea Decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48 Capo I Disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché in materia di beni sequestrati e confiscati e di controlli di polizia Analisi dell’Articolo 1 Articolo 1 – Introduzione dell'articolo 270-quinquies.3 e modifica all'articolo 435 del codice penale Contenuto normativo L’articolo 1 introduce nel codice penale l’articolo 270-quinquies.3 e modifica l’articolo 435. Entrambi riguardano reati legati al terrorismo e alla sicurezza pubblica. Il nuovo   art. 270-quinquies.3   verosimilmente punisce atti preparatori e condotte prodromiche all’esecuzione di atti terroristici. Non si tratta solo di chi compie l’atto, ma anche di chi si forma, si addestra o partecipa a reti che possano sfociare in terrorismo. L’art.   435 c.p. , invece, viene aggiornato per estendere la punibilità in tema di esplosivi, rendendo più facile colpire condotte p...

Retromarcia fatale e doveri del conducente: cosa dice la Cassazione sull’omicidio stradale

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Prevedibilità dell’imprudenza altrui e doveri post-incidente: la Cassazione sull’omicidio stradale da retromarcia




Introduzione

Con sentenza n. 14444 del 14 aprile 2025, la IV Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di omicidio stradale, connesso a una manovra in retromarcia che ha provocato la morte di un pedone. La decisione si sofferma su diversi profili: la prevedibilità dell’evento lesivo, i limiti del principio di affidamento, la fuga dopo l’incidente e l'omessa assistenza, nonché la questione della recidiva.

Il caso concreto: retromarcia e morte del pedone

Il conducente, durante una manovra in retromarcia su strada urbana, investiva un pedone, causando il decesso di quest’ultimo. Dopo l’urto, chiedeva ai presenti di allertare i soccorsi, ma si allontanava dal luogo dell’incidente evitando l’identificazione, sia personale che del mezzo. La difesa ha sostenuto l’imprevedibilità della condotta del pedone, che avrebbe attraversato in diagonale la strada.

La decisione della Cassazione

La Corte ha escluso la tesi difensiva, ritenendo che anche comportamenti imprudenti altrui debbano rientrare nell’orizzonte di prevedibilità del conducente. Il principio di affidamento non esime dall’obbligo di massima prudenza, specie nei confronti di soggetti deboli come i pedoni. Il conducente avrebbe potuto e dovuto prevenire l’evento con una condotta più diligente.

La Suprema Corte ha inoltre ritenuto configurabili, in concorso materiale, le fattispecie di fuga e omissione di soccorso. La prima pregiudica l’accertamento dei fatti; la seconda viola l’obbligo solidaristico di prestare assistenza alla vittima. Entrambe sono autonomamente sanzionate ai sensi dell’art. 189 commi 6 e 7 del Codice della Strada.

La recidiva e l’annullamento con rinvio

Il Tribunale di Castrovillari aveva escluso l’applicabilità della recidiva, rilevando che i precedenti penali dell’imputato (reati contro il patrimonio e falsità) non erano omogenei rispetto all’omicidio colposo stradale. La Corte d’Appello di Catanzaro ha invece applicato la recidiva senza motivare sull’omogeneità dei precedenti. La Cassazione, richiamando la sentenza Calibè delle Sezioni Unite, ha disposto l’annullamento con rinvio, precisando che la recidiva non può applicarsi ai reati colposi senza una motivazione rigorosa sulla loro affinità.

Implicazioni giuridiche

Il caso conferma che il principio di affidamento non può tradursi in una deresponsabilizzazione. Il conducente deve sempre porsi in condizione di prevenire anche condotte anomale. La Corte sottolinea che persino in presenza di un semaforo verde, il conducente deve accertarsi dell’assenza di pedoni in fase tardiva di attraversamento o di manovre imprevedibili da parte di altri veicoli provenienti dal senso opposto (Sez. 4, Sent. n. 27404 del 10/05/2018 Rv. 273407 - 01).

Conclusione

La sentenza costituisce un ulteriore monito alla responsabilità nella guida. La prevedibilità dell’imprudenza altrui, la tempestività nell’assistenza e la necessità di motivare accuratamente la recidiva sono principi che riaffermano la centralità del dovere di diligenza nel sistema penale della circolazione stradale.

Riferimenti normativi

  • Art. 589-bis c.p. – Omicidio stradale

  • Art. 189 commi 6 e 7 Codice della Strada – Fuga e omissione di soccorso

  • Art. 99 c.p. – Recidiva

Fonti

  • Cass. pen., Sez. IV, sent. n. 14444 del 14 aprile 2025

  • Cass. pen., Sez. Un., sent. n. 20798/2021 (sentenza Calibè)

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