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Lo Stato in allerta: leggere tra le righe della paura. Cosa raccontano i 39 articoli del DL Sicurezza 2025

DL Sicurezza 2025: radiografia di uno Stato in trincea Decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48 Capo I Disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché in materia di beni sequestrati e confiscati e di controlli di polizia Analisi dell’Articolo 1 Articolo 1 – Introduzione dell'articolo 270-quinquies.3 e modifica all'articolo 435 del codice penale Contenuto normativo L’articolo 1 introduce nel codice penale l’articolo 270-quinquies.3 e modifica l’articolo 435. Entrambi riguardano reati legati al terrorismo e alla sicurezza pubblica. Il nuovo   art. 270-quinquies.3   verosimilmente punisce atti preparatori e condotte prodromiche all’esecuzione di atti terroristici. Non si tratta solo di chi compie l’atto, ma anche di chi si forma, si addestra o partecipa a reti che possano sfociare in terrorismo. L’art.   435 c.p. , invece, viene aggiornato per estendere la punibilità in tema di esplosivi, rendendo più facile colpire condotte p...

La Corte Costituzionale sancisce l’illegittimità della disciplina del ricorso in cassazione per il trattenimento degli stranieri: tutela dei diritti fondamentali e garanzie processuali

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Il diritto di difesa nei trattenimenti degli stranieri trova riconoscimento nella sentenza della Corte Costituzionale 

L'aula della Corte Costituzionale italiana: luogo delle decisioni che garantiscono il rispetto dei principi fondamentali della Costituzione

Introduzione

La sentenza n. 39 del 10 aprile 2025 della Corte Costituzionale affronta un tema centrale nella tutela dei diritti fondamentali degli stranieri sottoposti a trattenimento nei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR). La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disciplina del ricorso per cassazione avverso i provvedimenti di trattenimento, nella parte in cui non prevedeva modalità idonee a garantire un effettivo contraddittorio tra le parti.
In questo contesto, la protezione dei diritti fondamentali si intreccia con il principio del giusto processo, sancito dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU).

Origine e Fondamento della Tutela

La questione nasce dalla modifica dell’art. 14, comma 6, del D.Lgs. n. 286/1998 (Testo unico sull'immigrazione), operata dal D.L. n. 145/2024. Tale normativa prevedeva un procedimento di ricorso per cassazione ispirato al modello del mandato di arresto europeo consensuale, imponendo tempi ristrettissimi (sette giorni) per la decisione, senza garantire l’intervento dei difensori.
La Corte di cassazione, con ordinanza di rimessione, aveva denunciato la violazione degli articoli 3, 24, 111 e 117 della Costituzione, sottolineando come il nuovo procedimento non assicurasse un adeguato contraddittorio e violasse il diritto di difesa.

Applicazione nei Procedimenti di Trattenimento

Nel caso concreto, il trattenimento di un cittadino straniero al CPR era stato convalidato sulla base di un procedimento che non consentiva al difensore di articolare compiutamente le proprie ragioni.
La normativa impugnata:
  • Limitava i motivi di ricorso ai soli vizi procedurali penalistici (art. 606, comma 1, lettere a), b) e c) c.p.p.);
  • Escludeva ogni possibilità di scambio di memorie o udienza con partecipazione dei difensori;
  • Imponeva la decisione entro sette giorni, con potenziali compressioni del diritto di difesa.
La Corte Costituzionale ha ritenuto che una tale disciplina compromettesse il diritto di difesa e la parità delle parti, risultando irragionevole e lesiva degli articoli 3 e 24 della Costituzione.

Implicazioni Giuridiche e Sfide Attuali

Le principali implicazioni della sentenza riguardano:
  • Il rafforzamento del principio del contraddittorio nei procedimenti che incidono sulla libertà personale;
  • La riaffermazione dell'obbligo per il legislatore di delineare procedure che garantiscano un giusto processo anche nei casi di trattenimento amministrativo;
  • Il rischio di soluzioni accelerate che comprimono diritti fondamentali in nome dell’efficienza amministrativa.
La Corte ha ribadito che anche in situazioni di urgenza o sicurezza pubblica, non possono essere sacrificate garanzie minime come l’effettiva possibilità di difendersi e di interloquire con la controparte.

Conclusione

La sentenza n. 39/2025 rappresenta un passo fondamentale nella tutela dei diritti degli stranieri trattenuti, riaffermando che la protezione dei diritti umani non può essere subordinata a logiche di mera efficienza procedimentale.
Il principio del giusto processo e del contraddittorio devono essere assicurati in ogni fase della procedura, specialmente quando sono in gioco libertà fondamentali.

Riferimenti Normativi

  • Costituzione italiana, artt. 3, 24, 111
  • Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, art. 6
  • D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, art. 14
  • D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 142, art. 6
  • Decreto-legge 11 ottobre 2024, n. 145, convertito in L. 9 dicembre 2024, n. 187

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