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Cannavacciuolo c. Italia: la CEDU condanna lo Stato per la Terra dei Fuochi

  "Terra dei Fuochi e diritti umani: la condanna della Corte EDU all'Italia nel caso Cannavacciuolo e altri" Mentre la popolazione si ammala e muore, le mafie accumula ricchezza sul traffico illecito di rifiuti Introduzione Con sentenza n. 14344/2025, depositata l'11 aprile 2025, la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari, senza considerare i contenuti della memoria difensiva dell'indagato. Il caso concreto: una memoria ignorata La difesa dell'indagato, sottoposto a misura cautelare, aveva depositato una memoria con argomentazioni specifiche in merito alla insussistenza delle esigenze cautelari e alla carenza degli indizi di colpevolezza. Il Tribunale del Riesame aveva rigettato l'appello cautelare, omettendo qualsiasi riferimento alla memoria difensiva, limitandosi a richiamare la motivazione del giudice per le indagini...

Rescissione del giudicato: la tutela del diritto di difesa secondo la Corte d'Appello di Reggio Calabria

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Il diritto di difesa in primo piano: la svolta processuale di Reggio Calabria

Corte d'Appello di Reggio Calabria
La Corte d'Appello di Reggio Calabria, protagonista dell'ordinanza n. 368/2023 sulla tutela del diritto di difesa.

La ratio dell’articolo 629-bis c.p.p.

La rescissione del giudicato è uno strumento straordinario previsto dall’art. 629-bis del codice di procedura penale, che consente di rimettere in discussione una condanna definitiva quando l'imputato non abbia avuto effettiva conoscenza del processo e non abbia potuto esercitare pienamente il proprio diritto di difesa.

Questo istituto si fonda sui principi del giusto processo e della presunzione di innocenza, offrendo una garanzia contro le condanne emesse in violazione dei diritti fondamentali.

Il caso deciso dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria

Con l'ordinanza n. 368/2023, depositata il 2 luglio 2024, la Corte d'Appello di Reggio Calabria ha accolto l'istanza di rescissione del giudicato presentata da F. D. M. e M. A., assistiti dall'avv. Guido Contestabile, contro la sentenza n. 264/2021 del Tribunale di Palmi.

I fatti

Gli imputati erano stati dichiarati contumaci e condannati senza avere avuto effettiva conoscenza del processo.

  • L'avviso di conclusione delle indagini era stato consegnato personalmente nel 2017.
  • Il decreto di citazione a giudizio era stato notificato con compiuta giacenza, senza effettivo ritiro.
  • Non vi era prova della consapevolezza effettiva dell’avvio del processo.

Il processo si era quindi svolto in loro assenza, culminando nella condanna.

La decisione della Corte

La Corte d'Appello, richiamando la giurisprudenza di legittimità, ha sottolineato che:

  • La sola notifica tramite deposito postale non equivale a una reale conoscenza del processo.
  • La mancanza di consapevolezza reale viola il diritto costituzionale di difesa.

Pertanto, la Corte ha:

  • Revocato la sentenza di condanna.
  • Disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Palmi per un nuovo giudizio con la presenza degli imputati.

L'importanza della decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: nessuna condanna può essere considerata valida se l'imputato non è stato effettivamente messo nelle condizioni di difendersi. La rescissione del giudicato emerge così come strumento indispensabile di tutela dei diritti fondamentali.

Riferimenti normativi

  • Codice di procedura penale, art. 629-bis – Rescissione del giudicato
  • Costituzione italiana, art. 24 – Tutela dei diritti in giudizio
  • CEDU, art. 6 – Diritto a un equo processo
  • Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, art. 47 – Diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale

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