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Errori Giudiziari

. Quando la giustizia sbaglia: volti e numeri dell’errore giudiziario Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti durante la loro esecuzione sulla sedia elettrica. I volti contratti, le cinture serrate e l’atmosfera cupa esprimono la tragedia di uno dei più celebri errori giudiziari del Novecento. Michele Padovano, Beniamino Zuncheddu, Angelo Massaro, Giuseppe Gulotta, Enzo Tortora, Sacco e Vanzetti. Sono nomi diversi, lontani nel tempo e nello spazio, ma uniti da un filo tragico: essere stati accusati ingiustamente, processati, condannati. E poi… assolti. Ma a quale prezzo? Una ferita aperta nel cuore dello Stato di diritto L’errore giudiziario rappresenta il fallimento più profondo per ogni ordinamento democratico: condannare un innocente significa negare il diritto, tradire la verità, calpestare la dignità. Ma soprattutto, significa che qualcuno, da qualche parte nel sistema – investigativo, giudiziario, procedurale – ha sbagliato . Nel caso di Enzo Tortora, furono le dichiarazioni...

Cass., Sez. II pen., sent. n. 10371 del 2022. L’inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa

. Quando il dubbio è ragionevole: la Cassazione richiama i limiti del giudizio indiziario nella responsabilità penale Cass., Sez. II pen., sent. n. 10371 del 2022 – Difensore: Avv. Guido Contestabile Con la sentenza n. 10371/2022, la Corte di Cassazione torna a riflettere su un punto nevralgico del processo penale: l’insufficienza della motivazione nei casi fondati su presunzioni e la necessità di un rigoroso accertamento logico-fattuale della responsabilità individuale. Il caso Pierpaolo Antonucci era stato condannato dalla Corte d’Appello di Roma per la partecipazione a una violenta aggressione ai danni di Enrico Aurili, sulla base della ricostruzione dei fatti da parte della persona offesa e di alcune immagini estratte da un impianto di videosorveglianza. Il giudice d'appello aveva ritenuto verosimile che Antonucci si fosse unito agli altri tre aggressori — travisati e armati di bastoni — e che avesse partecipato all'aggressione, anche se le immagini lo ritraevano, po...

Cass. pen., Sez. V, sent. 10 aprile 2025, n. 14199 La bancarotta si giudica dal potere, non dal ruolo

. Bancarotta da operazioni dolose: non basta la carica se manca il potere Il martello del giudice e la statua della Giustizia: la Corte di Cassazione esige motivazioni fondate, non mere apparenze Cass. pen., Sez. V, sent. 10 aprile 2025, n. 14199 Introduzione Con la sentenza n. 14199/2025, la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sulla delicata questione della responsabilità per bancarotta da operazioni dolose in capo ai componenti dell’organo amministrativo formalmente investiti di cariche, ma privi di deleghe gestorie. Il caso in esame riguarda una presidente del Consiglio di Amministrazione di una società fallita, priva di poteri esecutivi, condannata per avere contribuito, secondo l’accusa, al dissesto patrimoniale dell'ente attraverso un sistematico inadempimento degli obblighi tributari. Il fatto L'imputata, A.A., era stata condannata per bancarotta impropria da operazioni dolose (art. 223, co. 2, n. 2 L.F.), poiché ritenuta corresp...

Corte di Cassazione n. 16073 del 28 aprile 2025 Quando il carcere è compatibile con la malattia. La Cassazione detta le condizioni

. Detenzione e salute: no al differimento pena se le cure sono assicurate in carcere Foto di Sailko,   CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons Introduzione Con la sentenza n. 16073 del 28 aprile 2025, la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un detenuto affetto da patologie respiratorie, confermando il diniego del Tribunale di Sorveglianza di Ancona al differimento pena. La decisione ribadisce l’importanza della valutazione concreta della compatibilità tra il quadro clinico del condannato e il regime carcerario, anche alla luce della pericolosità sociale residua. La vicenda Il ricorrente, detenuto fino al 2027 per reato ostativo (art. 416-bis c.p.), aveva richiesto il differimento della pena, anche in regime di detenzione domiciliare, lamentando l’incompatibilità delle sue condizioni di salute con la permanenza in carcere. In particolare, lamentava la mancata possibilità di svolgere attività motoria prescritta dai medici e difficoltà respi...

Diritti dietro le sbarre. La Cassazione traccia i nuovi confini della dignità carceraria

. Detenzione in spazi ridotti. La Cassazione ribadisce i criteri di computo dello spazio minimo vitale Introduzione Con la sentenza n. 12849 del 3 aprile 2025, la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affrontato il tema delle condizioni detentive e della tutela dei diritti fondamentali dei detenuti, ribadendo il principio per cui, ai fini della valutazione del rispetto dell'art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, occorre considerare esclusivamente la superficie realmente disponibile al movimento all'interno della cella. La vicenda Un detenuto aveva presentato reclamo ex art. 35-ter ordinamento penitenziario lamentando la detenzione in condizioni inumane e degradanti presso il carcere di Padova, con riferimento al periodo tra agosto 2021 e dicembre 2022. Il Tribunale di sorveglianza aveva respinto il reclamo, ritenendo che la presenza di letti amovibili consentisse di non scomputare lo spazio da essi occupato nella valutazione della me...

La CPI e la svolta sul processo in "absentia". Il caso Joseph Kony come modello giuridico

. Analisi della decisione della CPI sui criteri per celebrare l'udienza di conferma delle accuse in assenza di Joseph Kony Rappresentazione simbolica dei bambini soldato e delle devastazioni dei conflitti armati: il dramma umano al centro delle accuse contro Joseph Kony. Introduzione Il 29 ottobre 2024, la Pre-Trial Chamber III della Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso una decisione fondamentale relativa ai criteri per celebrare l'udienza di conferma delle accuse in assenza dell'imputato Joseph Kony. Kony, leader del Lord's Resistance Army, è accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi in Uganda tra il 2003 e il 2004. La decisione chiarisce il quadro giuridico applicabile ai procedimenti in absentia, segnando un'importante evoluzione nell'applicazione dello Statuto di Roma. Sintesi della decisione La decisione della Camera ha affrontato diversi aspetti: La possibilità di tenere l'udienza di conferma delle accu...

Misure di prevenzione, pericolosità sociale e confisca: la Cassazione richiama la CEDU

. Presunzione di innocenza e misure di prevenzione Presunzione di innocenza e misure di prevenzione: la Cassazione tutela i limiti della confisca Introduzione Con la sentenza n. 45280 del 10 dicembre 2024, la Sesta Sezione della Corte di Cassazione affronta il delicato tema della confisca di prevenzione fondata sulla pericolosità sociale generica, chiarendo i limiti costituzionali e convenzionali entro i quali tale misura può legittimamente operare. In particolare, la Corte esclude la possibilità di fondare il giudizio di pericolosità su fatti oggetto di sentenze definitive di assoluzione, riaffermando la centralità del principio di presunzione di innocenza sancito dall’art. 6, comma 2, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il caso concreto La vicenda riguarda un professionista condannato per reati tributari e fallimentari commessi tra il 2015 e il 2018. La Corte d’appello, estendendo la pericolosità...

Analisi più Letti

Confisca per equivalente Sezioni Unite: confisca diretta solo con prova del nesso causale

‘Ndrangheta Stragista: la Cassazione annulla le condanne all’ergastolo per Graviano e Filippone e dispone un nuovo processo d’appello

La Corte Costituzionale dice no a chi ne ha davvero bisogno