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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Cannavacciuolo c. Italia: la CEDU condanna lo Stato per la Terra dei Fuochi

  "Terra dei Fuochi e diritti umani: la condanna della Corte EDU all'Italia nel caso Cannavacciuolo e altri" Mentre la popolazione si ammala e muore, le mafie accumula ricchezza sul traffico illecito di rifiuti Introduzione Con sentenza n. 14344/2025, depositata l'11 aprile 2025, la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari, senza considerare i contenuti della memoria difensiva dell'indagato. Il caso concreto: una memoria ignorata La difesa dell'indagato, sottoposto a misura cautelare, aveva depositato una memoria con argomentazioni specifiche in merito alla insussistenza delle esigenze cautelari e alla carenza degli indizi di colpevolezza. Il Tribunale del Riesame aveva rigettato l'appello cautelare, omettendo qualsiasi riferimento alla memoria difensiva, limitandosi a richiamare la motivazione del giudice per le indagini...

Diritti dietro le sbarre. La Cassazione traccia i nuovi confini della dignità carceraria

. Detenzione in spazi ridotti. La Cassazione ribadisce i criteri di computo dello spazio minimo vitale Introduzione Con la sentenza n. 12849 del 3 aprile 2025, la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affrontato il tema delle condizioni detentive e della tutela dei diritti fondamentali dei detenuti, ribadendo il principio per cui, ai fini della valutazione del rispetto dell'art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, occorre considerare esclusivamente la superficie realmente disponibile al movimento all'interno della cella. La vicenda Un detenuto aveva presentato reclamo ex art. 35-ter ordinamento penitenziario lamentando la detenzione in condizioni inumane e degradanti presso il carcere di Padova, con riferimento al periodo tra agosto 2021 e dicembre 2022. Il Tribunale di sorveglianza aveva respinto il reclamo, ritenendo che la presenza di letti amovibili consentisse di non scomputare lo spazio da essi occupato nella valutazione della me...

La CPI e la svolta sul processo in "absentia". Il caso Joseph Kony come modello giuridico

. Analisi della decisione della CPI sui criteri per celebrare l'udienza di conferma delle accuse in assenza di Joseph Kony Rappresentazione simbolica dei bambini soldato e delle devastazioni dei conflitti armati: il dramma umano al centro delle accuse contro Joseph Kony. Introduzione Il 29 ottobre 2024, la Pre-Trial Chamber III della Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso una decisione fondamentale relativa ai criteri per celebrare l'udienza di conferma delle accuse in assenza dell'imputato Joseph Kony. Kony, leader del Lord's Resistance Army, è accusato di crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi in Uganda tra il 2003 e il 2004. La decisione chiarisce il quadro giuridico applicabile ai procedimenti in absentia, segnando un'importante evoluzione nell'applicazione dello Statuto di Roma. Sintesi della decisione La decisione della Camera ha affrontato diversi aspetti: La possibilità di tenere l'udienza di conferma delle accu...

Misure di prevenzione, pericolosità sociale e confisca: la Cassazione richiama la CEDU

. Presunzione di innocenza e misure di prevenzione Presunzione di innocenza e misure di prevenzione: la Cassazione tutela i limiti della confisca Introduzione Con la sentenza n. 45280 del 10 dicembre 2024, la Sesta Sezione della Corte di Cassazione affronta il delicato tema della confisca di prevenzione fondata sulla pericolosità sociale generica, chiarendo i limiti costituzionali e convenzionali entro i quali tale misura può legittimamente operare. In particolare, la Corte esclude la possibilità di fondare il giudizio di pericolosità su fatti oggetto di sentenze definitive di assoluzione, riaffermando la centralità del principio di presunzione di innocenza sancito dall’art. 6, comma 2, della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il caso concreto La vicenda riguarda un professionista condannato per reati tributari e fallimentari commessi tra il 2015 e il 2018. La Corte d’appello, estendendo la pericolosità...

Retromarcia fatale e doveri del conducente: cosa dice la Cassazione sull’omicidio stradale

. Prevedibilità dell’imprudenza altrui e doveri post-incidente: la Cassazione sull’omicidio stradale da retromarcia Introduzione Con sentenza n. 14444 del 14 aprile 2025, la IV Sezione Penale della Corte di Cassazione ha affrontato un caso di omicidio stradale, connesso a una manovra in retromarcia che ha provocato la morte di un pedone. La decisione si sofferma su diversi profili: la prevedibilità dell’evento lesivo, i limiti del principio di affidamento, la fuga dopo l’incidente e l'omessa assistenza, nonché la questione della recidiva. Il caso concreto: retromarcia e morte del pedone Il conducente, durante una manovra in retromarcia su strada urbana, investiva un pedone, causando il decesso di quest’ultimo. Dopo l’urto, chiedeva ai presenti di allertare i soccorsi, ma si allontanava dal luogo dell’incidente evitando l’identificazione, sia personale che del mezzo. La difesa ha sostenuto l’imprevedibilità della condotta del pedone, che avrebbe att...

La Corte Costituzionale dice no a chi ne ha davvero bisogno

Assegno temporaneo e richiedenti asilo: la Corte costituzionale salva la "SELETTIVITÀ" della misura (sent. n. 40/2025) Una madre stringe i suoi figli con sguardo preoccupato, simbolo silenzioso di chi viene escluso nonostante il bisogno Introduzione Con sentenza n. 40 del 2025, la Corte costituzionale ha ritenuto non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale di Padova sull’art. 1 del D.L. 79/2021, che esclude dal beneficio dell’assegno temporaneo i titolari di permesso per richiesta asilo. Una decisione che ha suscitato ampio dibattito, perché legittima una discriminazione tra genitori sulla base del tipo di permesso di soggiorno, nonostante analoghe condizioni di bisogno. La questione sollevata dal giudice rimettente Il Tribunale di Padova, in funzione di giudice del lavoro, ha ritenuto irragionevole l’esclusione dei richiedenti asilo dall’assegno temporaneo per figli minori, introdotto con D.L. 79/2021. La ricorrente era una madre nigeriana,...

Dominic Ongwen e la giustizia delle vittime: decisione esemplare della Corte Penale Internazionale

Riparazioni e Giustizia: la CPI conferma la condanna a Dominic Ongwen Dominic Ongwe davanti alla la Corte Penale Internazionale durante il processo per crimini di guerra e contro l'umanità Introduzione Il caso Ongwen rappresenta uno dei procedimenti più articolati e complessi affrontati dalla Corte Penale Internazionale. Il 4 febbraio 2021, la Camera di primo grado IX ha condannato Dominic Ongwen a 25 anni di reclusione per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui omicidio, stupro, schiavitù sessuale, tortura, arruolamento forzato di minori e persecuzione. La condanna ha riconosciuto la responsabilità penale individuale di Ongwen per 61 capi d’imputazione legati alle atrocità commesse in Uganda durante il suo comando nella brigata Sinia dell’LRA. Successivamente, il 28 febbraio 2024, la stessa Camera ha emesso un articolato "ordine di riparazione", stabilendo le modalità di ristoro per le vittime, comprese misure collettive e individuali, tra cui il paga...

La Cassazione sul reato di inquinamento ambientale, art. 452-bis c.p.

Quando il suolo grida vendetta. Reato di inquinamento ambientale ( Cassazione  n. 12514/2025) Un operaio di un’officina meccanica smaltisce illegalmente olio esausto versandolo in un tombino stradale, contaminando il suolo e mettendo a rischio le falde acquifere Introduzione Un’officina meccanica operante dagli anni ’80, un territorio impregnato di idrocarburi, e una battaglia processuale giunta fino in Cassazione. La sentenza n. 12514/2025 della Terza Sezione Penale offre l’occasione per riflettere sulla portata effettiva della tutela penale dell’ambiente. Un tema che, mai come oggi, interpella la coscienza collettiva e la responsabilità individuale. Il cuore del reato: art. 452-bis c.p. La Corte ribadisce che il delitto di inquinamento ambientale, introdotto nel codice penale con la Legge 22 maggio 2015, n. 68 e modificato dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 137 (vigente dal 10 ottobre 2023), è un reato di danno: richiede cioè la produzione di un pregiudizio concreto e misurabile all’...

Sentenze sopravvenute e art. 238-bis c.p.p. Il nodo della Cassazione davanti a un bivio interpretativo

Cassazione e bancarotta: irrilevanza delle sentenze assolutorie o occasione mancata? Il nodo della giurisprudenza: quando la coerenza tra i principi dichiarati e quelli applicati si perde tra le maglie del formalismo Introduzione Con la sentenza n. 15131 depositata il 16 aprile 2025, la Corte di Cassazione, Sezione V penale, si è pronunciata su un articolato caso di reati fallimentari, rivedendo in parte la decisione della Corte d’Appello di Torino. La pronuncia, relativa alla bancarotta fraudolenta e semplice con riferimento alla società FIM Srl , coinvolge la figura dell’amministratore di fatto A.A., inquadrando con precisione i limiti dell’elemento soggettivo, le regole probatorie e l’incidenza delle sopravvenienze processuali. L’esito? Un doppio annullamento: senza rinvio per intervenuta prescrizione del reato di bancarotta semplice; con rinvio per la sola rideterminazione della pena. Il fatto La Corte d'Appello di Torino aveva ritenuto A.A., amministratore di fatto della FIM S...

Cannavacciuolo c. Italia: la CEDU condanna lo Stato per la Terra dei Fuochi

  "Terra dei Fuochi e diritti umani: la condanna della Corte EDU all'Italia nel caso Cannavacciuolo e altri" Mentre la popolazione si ammala e muore, le mafie accumula ricchezza sul traffico illecito di rifiuti Introduzione Con sentenza n. 14344/2025, depositata l'11 aprile 2025, la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari, senza considerare i contenuti della memoria difensiva dell'indagato. Il caso concreto: una memoria ignorata La difesa dell'indagato, sottoposto a misura cautelare, aveva depositato una memoria con argomentazioni specifiche in merito alla insussistenza delle esigenze cautelari e alla carenza degli indizi di colpevolezza. Il Tribunale del Riesame aveva rigettato l'appello cautelare, omettendo qualsiasi riferimento alla memoria difensiva, limitandosi a richiamare la motivazione del giudice per le indagini...

Confisca per equivalente Sezioni Unite: confisca diretta solo con prova del nesso causale

Confisca diretta e per equivalente: le Sezioni Unite chiariscono la natura del denaro e i limiti della fungibilità Confisca e legalità: il denaro può essere requisito solo se collegato al reato Introduzione Con sentenza n. 13783 del 08 aprile 2025, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affrontato nuovamente la delicata distinzione tra   confisca diretta   e   confisca per equivalente , offrendo chiarimenti fondamentali sulla natura del denaro come bene fungibile e sul presupposto del nesso di derivazione causale tra il reato e il bene da apprendere. La Sesta sezione penale, cui era stato assegnato il ricorso, con ordinanza del 3 giugno 2024, lo ha rimesso alle Sezioni Unite, ai sensi dell'art. 618, comma 1, cod. proc. pen. Come noto, quando si attiva la funzione nomofilattica delle Sezioni Unite, ciò avviene a seguito di un contrasto giurisprudenziale o di questioni particolarmente rilevanti, e la loro funzione è proprio quella di garantire uniformità interpret...

Scambio Elettorale Politico - mafioso. Quando il Riesame ignora la difesa: la Cassazione richiama al dovere di motivazione

Doppio rilievo della Cassazione: mancata valutazione difensiva e inesistenza di accordo mafioso "La Cassazione "toglie" il braccialetto elettronico: annullata l'ordinanza cautelare del Riesame per vizio di motivazione." Introduzione Con sentenza n. 14344/2025, depositata l'11 aprile 2025, la VI Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari, senza considerare i contenuti della memoria difensiva dell'indagato. Il caso concreto: una memoria ignorata La difesa dell'indagato, sottoposto a misura cautelare, aveva depositato una memoria con argomentazioni specifiche in merito alla insussistenza delle esigenze cautelari e alla carenza degli indizi di colpevolezza. Il Tribunale del Riesame aveva rigettato l'appello cautelare, omettendo qualsiasi riferimento alla memoria difensiva, limitandosi a richiamare la motivazione del giud...

Il Caso Eternit bis: la Cassazione e i limiti della giustizia penale ambientale

  Il caso Eternit bis: quando la prescrizione brucia la giustizia ambientale Scenario di uno stabilimento Eternit abbandonato, simbolo del disastro ambientale Introduzione “Si estingue per prescrizione, ma non si estingue nella memoria collettiva.” Così potremmo riassumere l’effetto giuridico e sociale della sentenza Cass. pen., Sez. I, n. 7941/2015, depositata il 23 febbraio 2015, con cui la Suprema Corte ha dichiarato l’intervenuta prescrizione del reato di disastro ambientale doloso a carico dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, ex dirigente dell’Eternit. Ma questo non è solo un caso giudiziario. È un simbolo giuridico, uno spartiacque sociale, una ferita ancora aperta nella storia italiana dei diritti ambientali. La vicenda giudiziaria L’“Eternit bis” trae origine dalla prosecuzione dell’azione penale per fatti collegati alla produzione dell’amianto nello stabilimento di Casale Monferrato e in altri poli italiani dell’ex multinazionale. Dopo l’annullamento con rinvio ...

Ndrangheta Stragista: la verità della Cassazione oltre la narrazione mediatica

“'Ndrangheta stragista”: la Cassazione parla, ma il racconto pubblico semplifica di Girolamo Giovanni Fazzari Lettura semplificata e rischio disinformazione Il 17 aprile 2025, numerose testate giornalistiche hanno pubblicato articoli dedicati alle motivazioni della sentenza della Cassazione nel processo "'Ndrangheta stragista". Titoli decisi, linguaggio assertivo, struttura narrativa che pare riecheggiare più un comunicato della Direzione Distrettuale Antimafia che il testo di una Suprema Corte. Hanno riportato con enfasi la frase: “Regge la causale sulla strategia stragista”. Tuttavia, la sentenza della Cassazione offre una lettura ben più articolata e critica, spesso ridotta a slogan o semplificazioni fuorvianti. Non si tratta di un'adesione piena all'impianto accusatorio, ma di un giudizio complesso, fatto di conferme parziali, rilievi severi e inviti a un riesame rigoroso. In un contesto così delicato, la disinformazione è un rischio concreto: è per que...

Il dolo specifico nella bancarotta documentale: principio ribadito dalla Cassazione

Annullamento con rinvio per bancarotta documentale: la Cassazione chiarisce il dolo specifico Facciata del Palazzo di Giustizia di Roma, sede della Corte Suprema di Cassazione (Foto di Moreno Lupparelli,  licenza CC BY-SA 3.0 ) Introduzione Con sentenza n. 12285 del 28 marzo 2025, la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione della Corte d’Appello di Torino che aveva confermato la condanna per bancarotta fraudolenta documentale a carico dell’amministratrice della “ G.L. Living Srl ”, società dichiarata fallita nel novembre 2015. L’annullamento riguarda esclusivamente il capo relativo alla distruzione o sottrazione delle scritture contabili, ritenendo la Corte carente la motivazione circa la sussistenza del  dolo specifico , elemento essenziale della fattispecie contestata. Il procedimento La vicenda trae origine dal fallimento della società “ G.L. Living Srl ”, nell’ambito del quale erano stati contestati all’imputata i reati di ba...

Lo Stato in allerta: leggere tra le righe della paura. Cosa raccontano i 39 articoli del DL Sicurezza 2025

DL Sicurezza 2025: radiografia di uno Stato in trincea Decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48 Capo I Disposizioni per la prevenzione e il contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché in materia di beni sequestrati e confiscati e di controlli di polizia Analisi dell’Articolo 1 Articolo 1 – Introduzione dell'articolo 270-quinquies.3 e modifica all'articolo 435 del codice penale Contenuto normativo L’articolo 1 introduce nel codice penale l’articolo 270-quinquies.3 e modifica l’articolo 435. Entrambi riguardano reati legati al terrorismo e alla sicurezza pubblica. Il nuovo   art. 270-quinquies.3   verosimilmente punisce atti preparatori e condotte prodromiche all’esecuzione di atti terroristici. Non si tratta solo di chi compie l’atto, ma anche di chi si forma, si addestra o partecipa a reti che possano sfociare in terrorismo. L’art.   435 c.p. , invece, viene aggiornato per estendere la punibilità in tema di esplosivi, rendendo più facile colpire condotte p...

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